Stadio evidenzia come il Bologna di Roberto Donadoni sia, in realtà, una vetrina di ben 11 nazionali: una squadra intera, cui manca solo il portiere, composta da ragazzi tra i 22 e i 24 anni. Se Krafth è arrivato a Bologna con un bel percorso nella Svezia Under 21 (lo stesso che ha fatto vincere l'Europeo due anni fa ai gialloblu), per Pulgar e Oikonomou è stato necessario salire in cattedra con la maglia rossoblu per trovare spazio nelle rispettive Nazionali; Nagy e Krejci giocano con Ungheria e Repubblica Ceca, due team di fascia media in Europa. Verdi, Masina e Di Francesco sono, infine, gli esponenti dei colori azzurri nelle fila del Bologna: il primo è probabilmente l'esempio più virtuoso di come il club felsineo possa fungere da punto di partenza per una nuova dimensione internazionale; il terzino già nel maggio dell’anno scorso è arrivato ad un passo dalla nazionale maggiore, e fa parte dell'Under 21 assieme all'attaccante ex-Lanciano, già convocato dal ct Ventura per uno stage in azzurro. Da ricordare anche i "vecchietti" Torosidis e Dzemaili, esponenti importanti per le cause di Grecia e Svizzera. Se si considera anche la doppia esperienza di Roberto Donadoni, tra club e Nazionale (dal 2006 all'Europeo del 2008), il quadro è completo e favorevole al Bologna stesso, che può vantare delle maggiori autostima e personalità dei propri giovani dopo le esperienze dirette con le proprie Nazioni di appartenenza.

 

Sezione: Rassegna stampa / Data: Mer 22 marzo 2017 alle 12:21 / Fonte: Stadio
Autore: BN Redazione
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